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Le logiche del turismo esperienziale e perché dovresti conoscerle
che cos'è il turismo esperienziale

Le logiche del turismo esperienziale e perché dovresti conoscerle

Essere un imprenditore nel settore ricettivo o un gestore di strutture alberghiere ed extra alberghiere è un lavoro complesso. E tu lo sai molto bene. Bisogna avere una visione d’insieme e saper unire i puntini per costruire un’offerta attrattiva

Per questo conoscere le logiche del turismo esperienziale e comprendere quali leve puoi sfruttare per migliorare il consumer approach può rappresentare un ottimo vantaggio competitivo.

Affronteremo questo tema arrivando al cuore del discorso: come puoi cavalcare il trend del turismo esperienziale per aumentare le prenotazioni nella tua struttura.

Che cos’è il turismo esperienziale 

Una famosa massima recita “non è la meta, ma il viaggio”.
Il concetto di turismo esperienziale si rifà un po’ a questa idea, per la quale ad essere qualificante non è tanto la destinazione quanto piuttosto il bagaglio di incontri, vissuto ed esperienze che ci si riporta a casa alla fine del viaggio.

Non si parla più dunque della classica vacanza, ma di un nuovo concetto, che mette al centro la persona, le sue passioni e la possibilità di esperirle nel luogo che sceglie come perfetto proprio per sposarsi con esse.

In questa logica, il turista compie la propria scelta ricercando e valutando la presenza di attività che coinvolgano profondamente il loro essere e che creino connessioni profonde a livello fisico, emotivo, spirituale, sociale e intellettuale.

Il turismo esperienziale vede dunque il viaggio come il costruirsi di nuovi ricordi, che vadano ben oltre l’aver visitato un museo e che parlino di persone, tradizioni, territori, sentimenti.

Dal turismo esperienziale al neuromarketing turistico

Ora, mettiamo insieme la definizione di turismo esperienziale che abbiamo tratteggiato, con la necessaria presenza di una strategia di marketing che accompagni la struttura ricettiva e che miri a posizionarla nella mente dei potenziali ospiti e, in un’ultima analisi, a convertirli in prenotazioni.

Se sappiamo che la ricerca di emozioni ed esperienze è il nuovo trend che orienta le scelte del turista, non è forse corretto capire come lavorare a livello di promozione e comunicazione per far sì che anche la prenotazione della struttura rientri in questo concept?

Ovviamente sì!

Ed è per questo che è nato l’approccio noto come neuromarketing turistico: lo studio del comportamento del consumatore durante tutto il percorso che parte dalla pianificazione del viaggio, scelta dell’hotel o della struttura extra alberghiera per il soggiorno compresa, passa per l’effettiva esperienza vissuta e si conclude con la riflessione finale alla fine del periodo di vacanza. 

La ratio del neuromarketing sta nella capacità di analizzare le scelte compiute attraverso pensieri veloci – quelli concepiti dalla parte più emotiva ed emozionale del nostro cervello – e quelle invece relative ai pensieri lenti – in capo alla parte più razionale.
Il primo a teorizzare questa particolare interazione nel processo decisionale fu Daniel Kahneman nel suo libro “Pensieri lenti e veloci” all’interno del quale spiega come per guidare la scelta di un individuo, sia fondamentale comprendere se essa dipenda dal sistema 1 (emotivo) o 2 (razionale) e, di conseguenza, capire quali leve utilizzare. 

Come puoi utilizzare il neuromarketing turistico in modo strategico

Non era nostra intenzione addentrarci in campo accademico, ma questa premessa era necessaria per arrivare diretti al punto: perché le leve del turismo esperienziale e del neuromarketing turistico ti possono essere utili per attrarre nuovi ospiti e come dovresti utilizzarle.

Il viaggio è legato ad un desiderio, ad un bisogno intimo ed emozionale.
Dunque, il processo di scelta è legato in gran parte al sistema 1, quello più emotivo, specie nella fase iniziale. Solo poi subentra il 2, al momento dei confronti fra varie alternative.

È necessario allora strutturare una sorta di funnel, che possa suggerirti come metterti in relazione con il potenziale ospite, nei vari stadi che lo accompagnano fino al ritorno dalla vacanza:

  • ricerca
  • prenotazione
  • preparazione alla partenza
  • soggiorno
  • ritorno

Stilare l’emotional journey turistico in base al target di ospite che vuoi attrarre sarà fondamentale per la tua strategia di marketing.
Ti aiuterà infatti a capire

  • quali dettagli emozionali e legati all’esperienza comunicare sia a livello testuale che grafico e fotografico, quando presenti la tua struttura online: sito web, blog, canali social
  • come migliorare l’esperienza di acquisto, tenendo conto delle specifiche esigenze del potenziale ospite
  • come restare in contatto con l’ospite una volta che ha eseguito la prenotazione e prima dell’effettivo inizio del soggiorno
  • come rendere indimenticabile il soggiorno, tenendo conto della tipologia di esperienza che il turista vuole vivere
  • come e se continuare a mantenere attivo il canale di comunicazione interpersonale con l’ospite anche dopo la vacanza

Qual è il ruolo di Adiguest?

Tante nozioni, tutte insieme. Sicuramente interessanti, ma forse anche un po’ complesse da digerire.
Abbiamo lasciato per il finale la parte migliore: non sei tu a doverti occupare di traslare le logiche del turismo esperienziale e del neuromarketing alla costruzione e comunicazione della tua offerta ricettiva.

A tutto questo, pensiamo noi!

Il nostro team può occuparsi di analizzare ed ipotizzare l’emotional journey turistico ed applicarlo dalla fase di restyling e progettazione degli spazi e degli arredi della tua struttura, fino alla comunicazione online.

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